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Verso il voto regionale irrompono i sindacati. Critica la Cisl: “Ci stanno scippando lo spazio di partecipazione”

FIRENZE – Verso le elezioni regionali, anche i sindacati intervengono.

Per Silvia Russo, segretaria generale Cisl Toscana “la campagna elettorale è da sempre un momento fondamentale del processo democratico. Certo, ci sono manifesti attaccati sui muri e ‘santini’ distribuiti tra amici e conoscenti, cene elettorali e polemiche strumentali ‘acchiappavoti’, ma si tratta anche e soprattutto di un momento dedicato al confronto vero delle idee e dei programmi. Uno spazio in cui chi si candida a governare un Comune o, come in questo caso, una Regione non solo presenta le sue idee e il suo programma, ma ancora prima ascolta le esigenze, le richieste e le proposte che arrivano dalla società civile e dalle sue multiple e varie espressioni organizzate: da noi sindacati alle associazioni datoriali, dalle società sportive ai circoli di quartiere, dalle comunità religiose alle associazioni culturali”.

“In una democrazia sana, tutti hanno il diritto/dovere di partecipare al processo democratico che porterà a scegliere chi ci governa. È la bellezza della libertà nutrita di partecipazione. In Toscana oggi questo spazio viene scippato. Mancano tre mesi al voto, con in mezzo agosto, e ancora le principali forze e coalizioni politiche non hanno scelto il proprio candidato. Sono ancora intente a fare i conti tra le varie anime dei partiti o dei movimenti. C’è chi ha scelto un candidato, ma ancora non l’ha ufficializzato e chi il candidato ce l’avrebbe già prontissimo, scalpitante e, ‘sondaggi alla mano’, molto apprezzato, ma continua a rimuginare. E il tempo passa. I cittadini però hanno necessità di conoscere prima di scegliere. E se la campagna elettorale si ridurrà a poche settimane ci sarà spazio solo per la zuffa da pollaio, per la contrapposizione dura e pura, la ‘resistenza ai neofascismi’ contrapposta al ‘liberiamoci dai comunisti’. Zero confronto, solo scontro”.

“Noi invece – conclude Silvia Russo – vorremmo Silvia Russo

Svere il tempo di proporre e ascoltare prospettive per la nostra Toscana. Una terra dove la manifattura sta arretrando (basta leggere l’ultimo rapporto Irpet), la moda non riemerge dalla crisi, le infrastrutture viarie collassano, tra lavori iniziati e non finiti e altri attesi da decenni, la sanità che costa e non riesce a riorganizzarsi, i rifiuti che invece di essere una risorsa aumentano in quantità e costo, senza che si siano trovate soluzioni definitive. Insomma, signori, è l’ora delle scelte: fatele velocemente, perché noi – e la società toscana come noi – di cose da dire ne abbiamo in quantità. Aspettiamo solo che ci indichiate a chi dobbiamo rivolgerci”.

Di diverso segno la posizione di Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana:  Accogliamo positivamente la proposta del governatore Eugenio Giani per aprire un confronto per la Toscana del futuro. La Uil Toscana è pronta a confrontarsi e ad essere protagonista per un rilancio della regione. La situazione attuale è preoccupante sia dal punto di vista industriale che occupazionale, con il ridimensionamento della manifattura, dell’industria e la crisi dell’artigianato e della moda. Dobbiamo aspirare ad un processo che porti lavoro di qualità, sicuro e ben pagato; il turismo ed il terziario, da soli, non sono sufficienti a rilanciare un quadro economico stagnante”.

“Serve – dice – un nuovo modello di welfare “toscano” per ridurre le differenze e le discriminazioni su tutto il territorio. Soprattutto per chi ha meno e chi è in difficoltà, come chi ha perso il lavoro: serve  un’integrazione salariale per dare un’opportunità concreta di reinserimento nel mondo lavorativo, oltre ad un fondo per evitare il fenomeno della fuga dei cervelli, investendo in innovazione e digitalizzazione. Servono risorse economiche anche per sostenere chi non è autosufficiente, aiutando le relative famiglie di riferimento, lavorando per rendere più efficienti e più efficaci i servizi pubblici essenziali a partire dalla sanità, dalla scuola e dalla mobilità. Su questi temi e su quelli enunciati dal presidente Giani noi ci siamo:abbiamo delle idee ben precise che vogliamo condividere con tutte le forze sociali, economiche e con il Presidente Giani.  Infine abbiamo ancora un percorso aperto con la Regione Toscana relativo ai fondi strutturali europei in scadenza nel 2027: vorremmo poter continuare l’ottima interlocuzione avviata perché si tratta di risorse fondamentali per il nostro futuro. La Uil Toscana è pronta al confronto, siamo pronti al futuro”·

Così anche il segretario della Cgil Toscana, Rossano Rossi: “L’invito e le proposte di merito che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha avanzato per la costruzione di un tavolo programmatico che coinvolga le forze politiche progressiste, assieme alle organizzazioni sindacali ed alle associazioni, per confrontarsi sul programma per le prossime ed imminenti elezioni regionali, va nella giusta direzione. Sarà anche l’occasione per costruire uno schieramento progressista allargato incardinato sull’asse Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra considerando anche un coinvolgimento della sinistra politica e sociale presente nella nostra regione”.

“Ritengo che sia importante mettere al centro la tenuta e difesa del nostro sistema manifatturiero, fatto di industria, distretti ed artigianato, realizzando una robusta Agenzia per lo sviluppo dotata di importanti risorse, una Iri toscana insomma. Lotta alle rendite, acqua pubblica, sanità pubblica efficace e vicina ai territori ed ai cittadini, reddito sociale di cittadinanza e lotta alle diseguaglianze, cura dell’ambiente e del territorio a fronte della crisi climatica, transizione ecologica socialmente sostenibile sono i temi che dovranno far parte della discussione, che dovrà essere la più ampia e diffusa possibile. Bisogna avere l’obiettivo e l’ambizione di riportare al voto – e dentro le istituzioni democratiche – le migliaia di cittadine e cittadini toscani che hanno smesso di votare non trovando rappresentanza e risposte ai loro bisogni, a partire da quelli materiali. Le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori, e dei soggetti più deboli, devono essere centrali nelle scelte di governo della regione: è per noi un elemento che deve essere colto dalle forze politiche che vogliono rappresentare adeguatamente e credibilmente il mondo del lavoro”.

 

REDAZIONE

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