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Nuovo piano sanitario e sociale integrato, in Consiglio arriva l’ok a maggioranza

FIRENZE – Novità a livello regionale sul fronte della sanità. 

Il Consiglio ha dato l’ok a maggioranza al nuovo piano sanitario e sociale integrato 2024-2026, importante strumento di programmazione per rispondere alle sfide, sempre più complesse, che i sistemi di welfare si trovano ad affrontare. L’aula l’ha licenziata con venticinque favorevoli, dodici contrari e un astenuto.

Il piano era stato approvato in giunta a fine gennaio, dopo un vero e proprio percorso partecipativo e di concertazione lanciato dagli assessori Spinelli e Bezzini, soddisfatti del voto in aula. Prima di arrivare alla sua versione definitiva, il piano era stato presentato nelle tre aree vaste della Toscana, a Firenze, Pisa e Siena, coinvolgendo i principali portatori di interessi dei territori e raccogliendo contributi e sollecitazioni. Era stato attivato anche uno spazio digitale che ha consentito di raccogliere ulteriori apporti dai cittadini.

Sono sette gli obiettivi generali messi in fila dal piano: la promozione delle salute e di corretti stili di vita in tutte le politiche, lo sviluppo di un nuovo modello di assistenza territoriale, il rafforzamento dell’integrazione sociale, socio-sanitraria e delle politiche di inclusione per rispondere in maniera adeguata alle nuove forme di fragilità e ridurre il più possibile le disuguaglianze,  una maggiore integrazione tra rete ospedaliera e servizi territoriale promuovendo la circolarità delle reti, il garantire appropriatezza delle cure e governo della domanda per ridurre le pressioni sul sistema sanitario pubblico, la trasformazione digitale del sistema sanitario rafforzando l’ecosistema che già esiste, la transizione ecologica e le politiche territoriali.

“Il piano – sottolinea il presidente Eugenio Giani, soddisfatto del via libera del Consiglio regionale – si regge su pilastri che mirano a ripensare i modelli organizzativi del sistema sanitario, sociosanitario e sociale per realizzare una crescita che tenga conto della lotta alle disuguaglianze, la garanzia di un futuro sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale”.

“Con il voto favorevole del consiglio regionale, il Piano sanitario e sociale integrato della Regione Toscana è realtà – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – Ci accompagnerà nella realizzazione del nuovo modello di assistenza territoriale: un piano sviluppato tenendo conto dell’approccio One Health, che riconosce la profonda interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e propone strategie capaci di affrontare in maniera integrata le sfide del futuro: dai cambiamenti climatici alla diffusione di nuove patologie, dalla prevenzione al benessere complessivo delle comunità”.

L’assessore ringrazia tutti coloro che hanno concorso all’obiettivo finale: la direzione regionale sanità welfare e coesione sociale, il gruppo di lavoro composto da Anci Toscana, l’Agenzia regionale sanità, l’Organismo toscano per il governo clinico, il laboratorio Mes del Sant’Anna, ilsettore programmazione della direzione bilancio per il lavoro di elaborazione e stesura e il Consiglio regionale, “che ha arricchito il piano attraverso un confronto serio e costruttivo, in aula e nei territori”.

Al ringraziamento si associa anche l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli.  “È un risultato collettivo che ci consegna  – evidenzia ancora Bezzini – una strategia precisa in materia di tutela e promozione del diritto alla salute e una visione chiara per il futuro del nostro sistema di welfare: un sistema in cui la persona è al centro, i percorsi sempre più coordinati e l’innovazione si coniuga con l’equità, senza lasciare indietro nessuno”.

“Quello che proponiamo attraverso questo piano è un modello di sistema socio sanitario, che rappresenta e prova ad interpretare quelli che sono i cambiamenti demografici e sociali che le nostre comunità stanno incrociando – sottolinea l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli –. All’ottica di un modello solo prestazionale noi rispondiamo con la programmazione di percorsi condivisi. La frammentazione del sistema fiscale e il definanziamento di fatto del fondo sanitario nazionale spingono verso una sanità privata: il nostro modello è una sanità pubblica ad accesso universalistico, dove la responsabilità della cura delle persone, dei loro bisogni di cura e protezione, è una responsabilità collettiva e delle istituzioni e che comporta una presa in carico pubblica, con servizi di prossimità e percorsi personalizzati, in alleanza con il terzo settore da coinvolgere sempre di più attraverso la coprogrammazione. Una programmazione condivisa, un sistema sanitario capace di rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia, della cronicità e della non autosufficienza, così come delle persone con disabilità, che non ci chiedono solo assistenza ma diritti e opportunità di autodeterminazione”.

REDAZIONE

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