AREZZO – I Finanzieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, “nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio ed a seguito di un’accurata attività info-investigativa in materia di sommerso da lavoro nell’area valdarnese”, hanno individuato un laboratorio di fabbricazione di calzature completamente sconosciuto al fisco, gestito da un imprenditore che ha utilizzato, nel tempo, ben 28 lavoratori in nero e 9 irregolari.
Nei confronti dell’imprenditore oltre alle sanzioni per le violazioni alla normativa sul lavoro, pari a oltre 200.000 euro, sono stati constatati redditi non dichiarati per circa un milione di euro, violazioni all’IVA ed in materia di ritenute sui redditi di lavoro dipendente, per 300.000 euro.
Dall’inizio dell’anno, rende noto la Guardia di Finanza, anche in sinergia con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, sono ben 113 i lavoratori in nero ed irregolari scoperti nella provincia di Arezzo dai vari reparti della Guardia di Finanza, in particolare, 62 nel Valdarno, 24 nella Valdichiana, 17 nel Casentino e 10 nella Valtiberina.
Nel corso dei vari interventi, “è stato individuato anche un minorenne, di origine bengalese, impiegato nella lavorazione e saldatura di metalli preziosi, o ancora sono stati scoperti due soggetti clandestini, impiegati, anche in questo caso, in un laboratorio orafo”.
Sono 11 le attività aziendali sospese, per aver impiegato forza lavoro irregolare in percentuale superiore al 10% del totale dei dipendenti dichiarati, in violazione alla specifica normativa lavoristica.
Le categorie economiche interessate dall’illecito vanno dalla ristorazione al commercio al minuto, dall’attività di autolavaggio, all’agricoltura, fino a coinvolgere imprese del settore del manifatturiero.