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Sono 20mila gli italiani che si trovano in Israele e 500 quelli in Iran in questi giorni di guerra. “La situazione anche dei nostri concittadini è abbastanza complicata e cerchiamo di assisterli nel modo migliore”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento al Consiglio generale degli italiani all’estero. “La situazione attuale – ha spiegato – è veramente molto complicata. La mia priorità e del governo è quella della sicurezza di tutti i nostri connazionali che vivono in questo momento nelle aree di crisi”, ha aggiunto Tajani. Il ministro aveva spiegato nei giorni scorsi che “le nostre Ambasciate sono in contatto con tutti i connazionali che hanno chiesto informazioni per rientrare in Italia. Stanno tutti bene e stanno ricevendo uno ad uno ogni possibile assistenza, tenendo conto dell’interruzione del traffico areo nella regione”. Tra gli italiani bloccati a Tel Aviv quattro della delegazione Lgbt europea Gaynet arrivata in Israele il 9 giugno su invito del ministero degli Esteri israeliano: ora restano in un hotel dotato di bunker in attesa di poter tornare a casa. Con loro, una rappresentante dell’ambasciata israeliana di Roma, che li accompagnava, e le delegazioni dal Nord America, dal Sudamerica, dal Centro America e dall’Australia. C’è anche chi è in Israele da tempo, come Ludovica Di Veroli, italiana da 8 anni a Tel Aviv. “Non lo so se sono ancora al sicuro, una cosa del genere in due anni di guerra non l’ho mai vista”, ha detto all’Adnkronos. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Israele-Iran, Tajani: “La situazione dei cittadini italiani è abbastanza complicata”
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