(Adnkronos) – “L’obiettivo di stabilizzare la Bpco, broncopneumopatia cronica ostruttiva, fa discutere tanto la comunità scientifica”. E’ stato trattato al congresso “dell’Ats, American Thoracic Society, dello scorso anno e quest’anno se n’è parlato molto sia all’Ats sia all’Ers, European Respiratory Society. Il tema inizia a creare non solo discussione, ma anche consenso e consapevolezza. Puntare alla stabilizzazione vuol dire alzare l’asticella, arrivare a zero riacutizzazioni senza peggioramento della sintomatologia e della qualità della vita. Questo può permettere ai pazienti di vivere non solo in maniera ottimale, ma anche più a lungo, cambiando la storia naturale della malattia e la prognosi stessa dei pazienti con Bpco”. Così Donato Cinquepalmi, Respiratory & cep medical head di Gsk, partecipando all’incontro con la stampa ‘Copd stability: un nuovo obiettivo nella gestione della Bpco’, organizzato dalla farmaceutica a Milano.
“L’impegno di Gsk in ambito respiratorio è importante e ha delle radici molto forti – sottolinea Cinquepalmi – Per quanto riguarda la broncopneumopatia cronica ostruttiva, da oltre 50 anni Gsk lavora per cercare di migliorare il percorso di cura del paziente. Parlando di trattamento abbiamo portato un’innovazione importante in termini di molecole innovative, ma l’impegno va oltre. Vogliamo migliorare questo percorso anche da un punto di vista dell’educazione, della comunicazione e del monitoring. Per questo il nuovo obiettivo di trattamento è quello che chiamiamo Copd stability, stabilizzare i pazienti con Bpco”.
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