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L’Università Campus Bio-Medico di Roma lancia Piano parità di genere 2025

(Adnkronos) – L’Università Campus Bio-Medico di Roma (Ucbm) rafforza il suo impegno per la parità di genere con il Piano di Parità di genere 2025 (Gep), frutto di un lavoro pluriennale e di investimenti concreti in persone, strutture e cultura organizzativa. Il piano fotografa la realtà dell’ateneo e traccia un percorso strategico per consolidare i progressi, valorizzare il merito e sostenere le carriere femminili, in linea con la missione di eccellenza e innovazione dell’ateneo. All’Ucbm – sottolinea l’ateneo in una nota – le studentesse stanno ridefinendo il panorama delle discipline Stem (Scienza, Tecnologia, Matematica e Ingegneria), rappresentando oggi il 61,4% degli iscritti e consolidando un trend di crescita costante nelle aree ingegneristiche, delle scienze biologiche e tecnologie alimentari, e nelle discipline medico-sanitarie. I numeri raccontano anche performance accademiche eccellenti: nel 2023 il 63,8% dei 585 laureati sono state donne. Il 55% delle studentesse si laurea con votazione massima, contro il 42,9% dei colleghi. Nei corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico le studentesse si laureano in corso in percentuale superiore o pari rispetto agli studenti.  Il successo accademico non si limita ai confini nazionali, precisa Ucbm: i programmi di mobilità internazionale confermano una partecipazione femminile significativa. Nell’anno accademico 2023/2024, il 64,6% degli studenti Erasmus+ in uscita sono state donne e l’ateneo ha accolto studentesse straniere per un 77,8% del totale in ingresso. Anche nel mercato del lavoro, le laureate Ucbm confermano la loro leadership: a 1 anno dalla laurea triennale, il tasso di occupazione femminile supera quello maschile (40,5% contro 23,6%), e a 5 anni dalla laurea le donne mantengono percentuali più elevate di occupazione per tutti i corsi di studio, confermando la piena efficacia del percorso formativo. Questo andamento rappresenta una netta controtendenza rispetto al panorama nazionale, in cui solo il 16,8% delle giovani donne tra i 25 e i 34 anni si laurea in discipline Stem, contro il 37% degli uomini. Si tratta di un dato di grande rilevanza sociale: le competenze femminili in ambito ingegneristico, scientifico e medico-sanitario sono sempre più richieste dalle aziende, che affrontano un gap crescente tra domanda e offerta di talenti qualificati”.  Ucbm – si legge in una nota – dimostra come investimenti strategici, politiche mirate e un ambiente accademico inclusivo possano tradursi in risultati concreti, creando un modello virtuoso. Le studentesse sono protagoniste di un cambiamento strutturale, con impatto diretto sull’innovazione e sul futuro del lavoro in Italia. Dal 2010 al 2024 il numero complessivo degli assegnisti di ricerca all’Ucbm è molto cresciuto, passando da 20 unità nel 2010 a 57 nel 2024, accompagnando la crescita complessiva dell’ateneo. In questo contesto, la componente femminile ha registrato un incremento nettamente superiore rispetto agli uomini: dal 2018 al 2024 le donne sono aumentate del 154% circa, mentre gli uomini del 85% Tra docenti e amministrativi e dirigenti, cresce la leadership femminile all’Ucbm. Negli ultimi anni – riporta l’ateneo – il corpo docente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma ha registrato una crescita complessiva del 44% della componente femminile: dal 2020 al 2024 le docenti sono passate da 39 a 56 unità. Parallelamente, la partecipazione femminile ai ruoli decisionali ha fatto registrare progressi importanti: nello stesso periodo, la loro presenza nelle commissioni concorsuali è cresciuta dal 23% al 35%. Anche nel personale tecnico-amministrativo si osserva un trend di crescita costante della componente femminile negli ultimi 14 anni. Complessivamente, le donne sono passate da 48 nel 2010 a 100 nel 2024, registrando un incremento del 108% rispetto agli uomini che nello stesso periodo sono aumentati da 48 a 72 unità, registrando un incremento del 50%. Inoltre, la componente femminile ha registrato una crescita particolarmente significativa nei ruoli operativi, passando da 32 nel 2010 a 82 nel 2024, con un aumento del 156%. A completare questo quadro, oggi si contano 4 donne dirigenti in posizioni strategiche, segno di una cultura che mette le donne al centro, riconoscendo il loro contributo nella gestione dello sviluppo dell’ateneo. L’incremento della presenza femminile nei ruoli decisionali non solo migliora l’equilibrio della governance, ma produce anche un cambiamento strutturale e solido, promuovendo una leadership che ispira le nuove generazioni e rafforza la coesione interna dell’università”. Ucbm – ricorda l’ateneo – ha costruito un sistema di welfare integrato, progettato per accompagnare e sostenere le carriere femminili e rafforzare il senso di appartenenza e coesione della comunità accademica: “Asilo nido e centri estivi per i figli dei dipendenti, con iscrizioni agevolate, per permettere alle famiglie di conciliare lavoro e cura dei figli; smart working e flessibilità lavorativa per le donne in gravidanza e per i genitori in caso di adozione o affido, favorendo l’equilibrio tra vita privata e professionale; polizza assicurativa per tutti i dipendenti amministrativi, a garanzia di sicurezza e benessere.  L’impegno per il futuro. Il Piano di Parità di genere 2025 delinea la visione strategica dell’ateneo per la promozione e il raggiungimento della parità di genere e si propone di valorizzare la piena partecipazione di tutte le persone alle attività dell’ateneo. Lo scopo è la promozione e diffusione di una cultura che contrasti ogni forma di discriminazione di genere e che promuova il livellamento delle asimmetrie determinate dall’orientamento sessuale e dalle differenti abilità psico-fisiche, attraverso un programma integrato di azioni che creino le condizioni favorevoli allo sviluppo di una realtà sempre più integrata, caratterizzata da relazioni interpersonali sane, che affonda le radici nelle virtù umane e nel rafforzamento dei valori fondanti.  Per Eugenio Guglielmelli, rettore Ucbm, “il Piano di Parità di genere 2025 è una dichiarazione concreta della nostra missione: investire sulle persone, garantire pari opportunità e costruire un ambiente accademico dove merito, eccellenza e talento siano ben riconosciuti e valorizzati per tutta la comunità studentesca e per tutto il nostro personale accademico e tecnico-amministrativo”.  Commenta Simonetta Filippi, prorettore allo Sviluppo accademico integrato e responsabile del Gep Team: “Il Gep 2025 è un importante contributo a servizio della comunità accademica. Il lavoro di osservazione sulla realtà dell’università, lo scambio e il confronto di idee con i colleghi, la progettazione di attività e iniziative, sono stati un’esperienza di riflessione e di crescita, che ha portato alla definizione degli obiettivi operativi contenuti e pubblicati nel Gep 2025”. Aggiunge Paolo Passi, direttore Risorse umane Ucbm: “La realizzazione del Piano di Parità di genere 2025 rappresenta per noi un impegno autentico verso una gestione più equa e inclusiva delle risorse umane. I risultati raggiunti negli ultimi anni confermano che investire sulla valorizzazione delle competenze femminili e sul welfare significa generare un impatto positivo non solo sulla qualità del lavoro, ma anche sulla coesione e sul benessere dell’intera comunità accademica. La crescita del personale femminile in ruoli manageriali e di ricerca dimostra che la parità di genere è una leva strategica per lo sviluppo sostenibile e innovativo del nostro ateneo. I nostri investimenti in strutture, welfare, eventi e politiche di conciliazione rappresentano un impegno tangibile per sostenere la crescita dei percorsi professionali delle donne e la cultura dell’inclusione.”  —universita/politiche-universitariewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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