Legame diretto e indiretto tra ecosistema e salute umana
Il 22 aprile, Giornata della Terra, è stata un’occasione per riflettere sulla nostra relazione con il pianeta e sulle azioni che possiamo intraprendere per proteggerlo. Il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale relegata a grafici e statistiche, si sta infatti rivelando un potente ed inesorabile motore di mutamenti che intaccano molti aspetti della nostra stessa esistenza, tra cui la più importante: la salute umana. I nostri sistemi sanitari e la nostra fisiologia si trovano sempre più esposti alle turbolenze di un clima fuori controllo, innescando una spirale di conseguenze che vanno ben oltre l’innalzamento dei mari o lo scioglimento dei ghiacciai. Gli ultimi anni sono stati cruciali nella comprensione e nella gestione delle complesse interconnessioni tra cambiamento climatico e salute globale, con un’attenzione particolare al crescente rischio di diffusione di nuove pandemie. Questi due fenomeni, un tempo considerati sfide distinte, si rivelano sempre più correlati.
Il cambiamento climatico, innescato principalmente dalle emissioni di gas serra, causati dall’attività umana, sta alterando profondamente il nostro pianeta. L’aumento delle temperature, l’innalzamento del livello del mare, l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi come ondate di calore, siccità e inondazioni, non rappresentano solo pericoli ambientali, ma hanno conseguenze dirette e indirette sulla salute umana.
Tra le conseguenze dirette, si annoverano l’aumento di malattie legate all’eccessivo caldo, come colpi di calore e disidratazione, e l’aggravamento di malattie respiratorie a causa della peggiore qualità dell’aria. Gli eventi meteorologici estremi, inoltre, causano feriti, decessi e sfollamenti, mettendo a dura prova i sistemi sanitari e aumentando il rischio di diffusione di malattie infettive in contesti di emergenza e precarietà igienico-sanitaria.
Tuttavia, è il legame indiretto tra cambiamento climatico e la diffusione di nuove pandemie a destare particolare preoccupazione. Innanzitutto l’aumento delle temperature può favorire la proliferazione e l’espansione geografica di vettori di malattie, come zanzare, responsabili della trasmissione di patologie come la malaria o la dengue. Inoltre le alterazioni climatiche stanno modificando la distribuzione geografica e il comportamento di animali selvatici, che spesso fungono da serbatoi per agenti patogeni. La deforestazione, la frammentazione degli habitat e l’espansione delle attività umane in aree precedentemente selvagge, aumentano il contatto tra uomo e fauna selvatica, creando maggiori opportunità per il salto di specie (spillover) di virus e altri microrganismi dagli animali all’uomo.
La pandemia di Covid-19 ha drammaticamente illustrato la vulnerabilità del mondo di fronte a nuove minacce infettive. Il cambiamento climatico non è la causa diretta di questa pandemia, ma ha in realtà una connessione forte. Infatti pensiamo all’espansione degli habitat dei pipistrelli, considerati i principali serbatoi del virus Sars-Cov-2. Il climate change e la deforestazione hanno portato questi animali a cercare nuovi habitat, facendoli spostare verso aree più popolate, aumentando così il rischio di trasmissione del virus all’uomo.
Scegliamo di agire
Mitigare il riscaldamento globale con una riduzione drastica delle emissioni di gas serra è fondamentale per stabilizzare il pianeta e ridurre le minacce sugli ecosistemi. Parallelamente, è necessario rafforzare i sistemi di sorveglianza sanitaria, investire nella ricerca per comprendere meglio i serbatoi di agenti patogeni e i meccanismi di spillover.
Inoltre, è cruciale implementare strategie di adattamento per proteggere la salute umana dagli impatti inevitabili del cambiamento climatico, come sistemi di allerta precoce per eventi estremi, piani di gestione delle ondate di calore, e rafforzamento delle infrastrutture sanitarie.
La pandemia di Covid-19 ci ha insegnato che la salute dell’uomo è strettamente correlata al benessere del pianeta. Dunque il futuro della nostra salute dipende dalle scelte che facciamo oggi, con la consapevolezza che comprendere appieno questa connessione è il primo passo cruciale per affrontare le sfide sanitarie del domani e costruire un futuro più sostenibile, concludo con un antico proverbio Navajo che recita:
“Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli”
Lucrezia Riley