AREZZO – I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, nel corso di un’attività di controllo del territorio per il contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, lungo la Strada Regionale 69, all’altezza del cimitero di Guerra di Indicatore, hanno fermato un’auto con a bordo due soggetti marocchini rinvenendo 2 chili e mezzo d’oro in lamine di varia forma, dal valore di circa 225mila euro.
I due maghrebini, uno residente ad Arezzo e l’altro in Marocco, non erano in grado di esibire alcuna documentazione che giustificasse la provenienza del metallo o titoli autorizzativi per il trasporto, né risultavano dipendenti, titolari o soci di aziende orafe.
Per tale motivo, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria li hanno accompagnati in caserma, per l’esecuzione di ulteriori rapidi approfondimenti in merito all’origine dell’oro, che indirizzavano l’attenzione su un’azienda orafa del distretto aretino, ubicata in Valdarno. Quest’ultima è stata poco dopo perquisita accuratamente, con il rinvenimento di 332mila euro in contanti, ritenuti funzionali alla transazione del metallo prezioso individuato nella vettura dei due nordafricani.
I due stranieri e due italiani (un agente di commercio aretino e il rappresentante legale dell’impresa orafa) sono stati denunciati alla procura di Arezzo per il reato di ricettazione e commercio abusivo d’oro, sottoponendo a sequestro probatorio i preziosi e il denaro rinvenuti.
Dall’inizio dell’anno la Guardia di Finanza di Arezzo, in tre distinte operazioni, ha complessivamente sequestrato oltre 500 chili di argento e 3 chili di oro, per un valore complessivo di quasi 900mila euro, nonché 474mila euro in contanti. Le somme sequestrate sono state versate al Fondo unico giustizia (Fug), gestito da Equitalia Giustizia Spa. In caso di eventuale confisca, i metalli preziosi saranno messi all’asta e il ricavato, analogamente al denaro contante sequestrato, sarà versato allo Stato.
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