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The Urban Mobility Council presenta nuove ricerche sulla mobilità urbana

(Adnkronos) –
The Urban Mobility Council, il Think Tank della mobilità, promosso dal Gruppo Unipol, ha presentato presso la Triennale di Milano i risultati delle ricerche sviluppate dal Politecnico di Milano e dal MIT Senseable City Lab sulla mobilità urbana. Al The Urban Mobility Council, arrivato alla sua quarta edizione, è stato presentato un report, realizzato con Isfort, l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, dove emerge che l’Italia si muove sempre meno in auto, il trasporto pubblico scende sotto l’8%, 1 veicolo su 4 ha più di 20 anni e la mobilità elettrica resta ancora marginale. Durante i lavori il Politecnico di Milano, in collaborazione con UnipolTech1, ha presentato e sviluppato un innovativo modello di intelligenza artificiale in grado di stimare il rischio stradale urbano analizzando direttamente le immagini della rete stradale, integrate da dati telematici sulle frenate brusche registrate a bordo veicolo attraverso i dispositivi telematici (black box). L’obiettivo è quello di fornire alle amministrazioni strumenti predittivi affidabili per individuare le aree urbane più critiche e pianificare interventi mirati sulla sicurezza stradale. 
Sergio Savaresi, Direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano e Membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council, ha dichiarato: ‘’Il progetto di ricerca ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale in grado di stimare, a partire da immagini della rete stradale, il livello di rischio associato a diverse aree urbane. Questo modello è stato alimentato e istruito con una enorme quantità di dati telematici e ha dimostrato un’eccellente capacità di generalizzazione, riuscendo a predire con precisione la rischiosità di aree urbane non utilizzate per l’addestramento della rete neurale’’.
 Presente al The Urban Mobility Council c’era anche il MIT di Boston nella persona di Carlo Ratti, Direttore MIT Senseable City Lab.  Ratti ha presentato una ricerca con l’obiettivo di analizzare la relazione, a parità di limite di velocità, fra disegno della sede stradale e velocità media osservata nella strada. La ricerca ribalta una convinzione che la sola riduzione dei limiti di velocità non è sufficiente per rallentare il traffico urbano ma dimostra che è invece il disegno delle strade ad influenzare il comportamento dei conducenti, molto più della semplice segnaletica.  
Carlo Ratti ha dichiarato: “Questo studio conferma che cambiare il numero su un cartello non basta. Se vogliamo strade più sicure, dobbiamo progettarle in modo che inducano intuitivamente i conducenti a rallentare. Questo concetto è noto da tempo, ma solo oggi, grazie all’intelligenza artificiale, possiamo affrontarlo con strumenti quantitativi, fin dalla fase di progettazione”.
 Durante The Urban Mobility Council

Stefano Genovese, Head of Institutional&Public Affairs Unipol Assicurazioni e Coordinatore delThink Tank The Urban Mobility Council
afferma “Gli effetti degli obiettivi normativi imposti dalla transizione ecologica
stanno entrando concretamente nella vita e nelle tasche degli italiani, che ogni giorno si spostano per lavoro,
famiglia e svago. Le cronache quotidiane raccontano soprattutto di nuovi blocchi, divieti e costi in crescita per i
cittadini. Serve anche accompagnare la collettività con soluzioni, come quelle oggi offerte dall’IA e dai dati, che
permettano di conciliare la necessità di muoversi liberamente con gli obiettivi di decarbonizzazione e aumento
della sicurezza sulle strade”
.
 —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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