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Bonus condizionatori 2025, come funziona e a chi spetta: tre modi per accedere allo sconto

(Adnkronos) –
Bonus condizionatori a tre vie anche nel 2025. Per le spese sostenute dal 1° gennaio resta possibile beneficiare delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazione energetica con percentuali variabili. A fare la differenza non solo la tipologia di spesa sostenuta, ma anche l’immobile in cui è stato installato il nuovo condizionatore. Così come per la generalità dei bonus casa, conta se si tratta dell’abitazione principale o di una seconda casa.  Un focus di condizioni, requisiti e agevolazioni previste.   Per prima cosa è bene specificare che non esiste uno specifico bonus fiscale per l’acquisto di condizionatori. Questa tipologia di spesa rientra tra quelle ammissibili alle detrazioni
fiscali vigenti in materia di ristrutturazione e riqualificazione energetica.  Prima di scendere nel dettaglio di come funziona lo sconto IRPEF, è bene evidenziare le novità previste per il 2025. La Legge di Bilancio ha rivisitato le regole relative ai bonus edilizi, con un “doppio binario” per i lavori sulle prime e sulle seconde case. Per quel che riguarda l’abitazione principale, restano confermate le percentuali più alte, mentre per gli interventi sugli immobili diversi lo sconto si riduce e passa al 36 per cento per il 2025. Unica eccezione per chi accede alla detrazione per i condizionatori con il bonus mobili: confermata la percentuale unica del 50 per cento.   Per capire quali sono le agevolazioni a disposizione è necessario analizzare nello specifico le regole previste per ciascuna tipologia di detrazione. L’ecobonus è il primo degli strumenti a disposizione. Dal 2025 la percentuale di rimborso spettante scende dal 65 al 50 per cento delle spese sostenute e, come detto, si riduce ulteriormente al 36 per cento per i lavori sugli immobili diversi dalla prima casa. Sono ammessi in detrazione i condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza, fino a un massimo di 30.000 euro complessivi. Importante evidenziare che non rientrano nell’incentivo le nuove installazioni ma solo quelle effettuate in sostituzione di vecchi apparecchi.  Particolare attenzione bisognerà prestare ai requisiti
tecnici: l’impianto deve garantire un coefficiente di prestazione (COP/GUE) e per quel che riguarda la climatizzazione estiva un indice di efficienza energetica (EER) maggiore o uguale ai pertinenti valori minimi, fissati nell’allegato F al D.M. 6.08.2020. Si tratta di requisiti tecnici che è bene verificare con il venditore in fase di acquisto.   I requisiti tecnici si fanno meno stringenti per chi sceglie di scontare la spesa per il condizionatore mediante il bonus
ristrutturazione, riconosciuto per tutto il 2025 fino al limite di 96.000 euro complessivi.  Il bonus fiscale pari al 50 per cento per la prima casa e al 36 per cento per gli immobili diversi spetta anche in questo caso per le nuove installazioni di condizionatori a pompa di calore, che consentano la climatizzazione sia estiva che invernale.  Il bonus mobili è la terza via a disposizione. I condizionatori rientrano infatti tra gli elettrodomestici ammessi alla detrazione fiscale pari al 50 per cento della spesa, e fino al limite di 5.000 euro.  In questo caso non sono previste differenziazioni in base alla tipologia di immobile: sia per le prime che per le seconde case è pari al 50 per cento.  Attenzione però al fatto che l’accesso a questa detrazione è ammessa solo per gli immobili oggetto di ristrutturazione dal 1° gennaio dell’anno precedente.   Al netto delle regole specifiche di ciascuno degli strumenti agevolativi a disposizione, vi sono delle disposizioni comuni da annotare.  La prima riguarda i pagamenti: per il bonus ristrutturazione e l’ecobonus è necessario pagare con bonifico parlante, avendo cura di indicare il corretto riferimento normativo. Se si accede al bonus mobili è sufficiente pagare con mezzi tracciabili, quali bonifico o carta di debito o credito e, in caso di utilizzo di bonifico, non è necessario utilizzare quello soggetto a ritenuta. In tutti e tre i casi la fruizione effettiva dell’agevolazione passa dalla dichiarazione dei redditi: lo sconto sui condizionatori si recupera a rimborso, in 10 rate spalmate sulle diverse annualità. Per le spese sostenute nel 2025, il “primo banco di prova” sarà quindi la dichiarazione da trasmettere nel 2026.
 —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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